Yin e yang mestruale: l’alternanza tra ombra ed luce
La regolarità del ciclo mestruale è il segno manifesto della salute della donna, così come dovrebbe essere il cardine terapeutico di ogni problema ginecologico. Le maree mestruali, o anche dette acque lunari per il legame della ciclicità femminile con quella della luna, sono la manifestazione esteriore di ciò che avviene all’interno del corpo della donna.
Le maree ormonali
Quando iniziamo ad avventurarci per conoscere la nostra ciclicità, la prima cosa da sapere è che noi donne per tutto l’arco del mese a partire dal menarca (la prima mestruazione) siamo soggette all’azione e alla variazione di ormoni gonadotropi, ossia messaggeri chimici prodotti dal cervello che portano informazioni di azione alle nostre cellule delle ovaie, che a loro volta producono altri messaggeri, i quali ri-informano i centri superiori del cervello, con un sistema di feedback continuo.
Immaginate un’onda del mare che da piccina arriva al suo picco massimo per poi ritornare ad un livello minimo. Così funzionano anche i nostri ormoni a picchi di crescita e decrescita e ad ogni ormone secreto corrisponde una fase specifica del nostro ciclo ovarico.
C’è una cosa da specificare: gli ormoni non sono solo messaggeri chimici che stimolano la crescita del follicolo ovarico o che modificano la mucosa uterina. La magia del nostro corpo fa sì che ognuno di loro porti con sé uno stato psico-emotivo-comportamentale differente a seconda dell’informazione che sta trasportando. Questo risuona dentro di noi, nel nostro corpo ed in particolare nel nostro utero, determinando il suo stato tissutale che a sua volta influenza il nostro stato mentale.
Ogni mese, quindi, ci troviamo a rivivere le stesse fasi ormonali con colori e caratteristiche che variano a seconda della fase stessa e dell’ormone secreto.
Ponendo attenzione e ascolto alla nostra ciclicità mensile risulterà semplice, dopo un po’ di allenamento, riconoscere questi colori che ritornano. Impareremo a familiarizzare con loro e ad assecondarli, nonostante le resistenze esterne che potremo incontrare, perché sapremo che il rispetto per la nostra natura è una prerogativa non patteggiabile.
Per iniziare a capire come questa comunicazione tra cervello-ovaie-utero non sia solo chimica, ma anche emozionale, si può partire iniziando a rendersi conto di come nell’arco del mese si manifesti una dualità. Una delle cose più difficoltose con cui noi donne dovremmo iniziare a fare pace è proprio l’alternanza tra la fase pre-ovulatoria ed ovulatoria, detta anche fase di luce e la fase pre-mestruale e mestruale, o fase di ombra. Dico fare pace, perché se la prima fase risulta ben accettata sia da noi che dalla società, la seconda, invece, ancora oggi viene tenuta nascosta se possibile.
Avete presente quel cliché dell’uomo che intimorito guarda la donna e le dice: “Ma sono quei giorni?”
Ebbene, basta con questi stereotipi in cui durante la fase pre-mestruale e mestruale siamo delle pazze isteriche ed è impossibile starci accanto. È vero ci trasformiamo e cambiamo nella nostra fase ombra, ma non facciamo altro che rispecchiare una necessità corporea di quel momento.
Dopo la fase mestruale, che segna l’inizio del nuovo ciclo, segue la seconda chiamata pre-ovulatoria dove la nostra energia fisica e mentale è al massimo perché corrisponde ad una secrezione di estrogeni e testosterone. È la fase del fare, dell’agire, del creare. La nostra energia fisica e mentale è a mille. Ci sentiamo leggere e rinate, giovani e fresche, aperte e disponibili, gioiose e sociali. Tutto questo grazie agli estrogeni che sono gli ormoni dell’apertura e al testosterone, che essendo un ormone secreto solo in questa fase per noi donne ed avendo una natura maschile, ci porta ad avere un comportamento di tipo yang, appunto con un’energia molto alta. Questa fase culmina in quella ovulatoria, che rappresenta la massima espressione dell’energia creativa iniziata durante la fase follicolare o pre-ovulatoria. Questi due momenti, pre-ovulatorio e ovulatorio, caratterizzano la fase di luce del nostro ciclo mestruale, dove il nostro utero è disponibile ed è aperto verso il mondo esterno.
Terminata l’ovulazione, la secrezione ormonale cambia ed entra in gioco un ormone, il progesterone, che ci impone di rallentare e di riposare, perché in questo momento le nostre ovaie che hanno dato il tutto e per tutto nella fase creativa hanno bisogno di ricaricarsi. È la fase ombra, in cui tutta l’energia che era diretta verso l’esterno, si ritira dentro di noi. Qui abbiamo l’obbligo di rispettare questo bisogno biologico di riposo, la nostra fase yin di chiusura rigenerativa. Iniziamo a sentire che abbiamo bisogno di raccoglierci in noi stesse, che non abbiamo più voglia di stare in mezzo alla gente, anzi ricerchiamo il contatto con la natura per prendere energia da lei. La nostra testa inizia a viaggiare in altri mondi, la concentrazione cala e la nostra attenzione si sposta su altro. Se nelle due fasi precedenti tutto ci sembrava perfetto e ci andava bene, qui iniziamo a mettere in dubbio ogni aspetto di noi e della nostra vita. La fase pre-mestruale, che è la più lunga di tutte le nostre quattro fasi, termina con le mestruazioni. E ancora, con l’arrivo del sangue non abbiamo voglia di buttarci là fuori, ma abbiamo bisogno di stare sempre più dentro di noi e con noi.
Perché mai la Natura avrebbe voluto che la nostra fase di ombra, quella che noi donne riusciamo meno ad accettare, sia la più lunga?
Proviamo a prendere spunto dalla Natura stessa per capire… Pensate se vivessimo sempre d’estate, la stagione dove tutta l’energia è al massimo, tutto è al massimo del suo splendore, tutto è all’apice delle proprie forze, il fuoco è l’elemento che domina. Quali sarebbero le conseguenze se a questa non succedessero l’autunno e poi l’inverno? La terra inaridirebbe, si seccherebbe e morirebbe perché non avrebbe più il tempo di rigenerarsi e di ritrasformarsi.
Così avviene anche per noi donne in modo uguale.
È chiaro, come l’accettazione della nostra fase ombra, di ritiro, di chiusura, di raccoglimento, sia ad oggi quasi inattuabile nella quotidianità in cui viviamo o difficile da rispettare per i ritmi che la società economica ci impone.
Dobbiamo essere sempre al massimo, sempre produttive, sempre efficaci, senza fermarci, senza respirare, senza rilasciare, sempre in tensione, sospese, sulla cresta dell’onda. Già scrivendo queste frasi il mio sistema ortosimpatico si è attivato alle stelle mettendomi in uno stato di allerta, stress e ansia. Ed è proprio di questo che stiamo parlando, non possiamo pensare di vivere in una situazione di stress perenne, con un’attivazione del nostro sistema di attacco e fuga, adrenalina- cortisolo in continua sollecitazione. Questo ci porta ad ammalarci.
Il non rispetto della nostra fase ombra di recupero porta all’insorgenza di tutte quelle problematiche di squilibrio del ciclo mestruale che sfociano poi in alterazioni della nostra fisiologia femminile quali: fibromi, ovaie policistiche, endometriosi, salpingiti, infertilità, aborti spontanei, perdita del desiderio di una sessualità sana.
L’importanza di permetterci di riposare, perché è il nostro corpo che ce ne parla, per noi donne è fondamentale. Sta a noi per prime rispettare questa dualità luce/ombra sacra e fisiologica.
E mi viene da dire che sta a noi portare questa necessità di prendersi del tempo, oggi dove il tempo di fermarsi sembra non essere concesso. La nostra esperienza con il ciclo mestruale può essere d’aiuto non solo a noi donne per riconnetterci con il nostro essere, ma anche alla collettività e può far riemergere la consapevolezza che la vita dell’individuo va di pari passo con quella del ritmo della Natura.
Parliamo della nostra ciclicità e di quello che ci accade. Raccontiamolo agli uomini che ci stanno accanto. E’ normale che per loro sia difficile riuscire a capire cosa viviamo avendo una fisiologia lineare e non ciclica come la nostra. Insegniamo noi a loro cosa significa rallentare il ritmo, trovare il proprio respiro, il proprio spazio.
Il ricostruire il ritmo naturale della vita è la base per poter vivere una vita in salute, se per salute intendiamo la massima integrazione del nostro sistema mente, corpo e spirito. Il ritmo di tutte le cose prevedere l’esistenza di una dualità, che è fatto di questa alternanza di attivazione e disattivazione, tensione e rilascio, inspiro ed espiro.
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