Vi siete mai accorti di quante volte nella vita quotidiana ricorriamo a espressioni del tipo: “quella persona mi sta sul gozzo”, “questa situazione è un boccone troppo amaro”, “mi è caduto addosso un macigno”, “mi fai venire il latte alle ginocchia” oppure quando stiamo parlando con una persona che ci deve dire qualche cosa ma non riesce le diciamo “sputa il rospo”?
Spesso non ci rendiamo nemmeno conto di averle dette, lo facciamo in maniera istintiva. Quando accade usiamo queste espressioni per rendere esplicito, per visualizzare, una situazione o una emozione che non riusciamo ad esprime attraverso il linguaggio abituale. Forse non ce ne siamo mai resi conto ma quella espressione, che sembra solo il frutto di un sentito dire o di un modo di esprimersi proprio dei nostri antenati (genitori, nonni e via dicendo) in realtà è una espressione della nostra parte più profonda e meno conscia del nostro essere che sta cercando di far venire a galla un disagio del quale abbiamo i sintomi ma che non riusciamo a esprimere. Ci sentiamo, in quei momenti, come se fossimo a contatto con una sfera più profonda di noi che ci sta rivelando la vera natura del nostro disagio.
Vi siete mai chiesti cosa possano voler dire in realtà queste espressioni? Non esiste, naturalmente, una risposta certa ma mi piacerebbe oggi lasciarvi l’invito a fare una riflessione più profonda quando sentite o vi capita di dire certe frasi.
Partiamo da una breve considerazione. Senza scomodare nessun padre della filosofia o della medicina, che ci piaccia o no si è giunti alla conclusione, o si è tornati all’origine, definendo l’uomo come l’espressione, l’unione, la manifestazione di tre sfere di consapevolezza. La prima e la più tangibile è quella fisica, quella di cui fanno parte tutti i sistemi anatomici e fisiologici del corpo. Una più sottile, meno identificabile ma intuibile che è quella dei pensieri, delle emozioni, di quel livello psico affettivo. Questo sistema non è completamente circoscrivibile in un sistema anatomo fisiologico ma è responsabile delle relazioni con noi stessi e con le altre persone. Infine un livello ancora più sottile, non da tutti accettato, che è quello della sfera spirituale. La sfera spirituale è quella che mette in relazione noi con L’Altro con la A maiuscola, con ciò che governa il mondo, qualsiasi sia la forma che ognuno di noi da a questo Altro. Parlare di spiritualità non significa parlare di un Dio specifico ma significa parlare della relazione che abbiamo noi nei confronti della vita stessa e del modo in cui noi la affrontiamo.
La seconda considerazione che facciamo è che l’uomo è un essere omeostatico. L’omeostasi (dal greco ὅμοιος+στάσις, “simile posizione”) è la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità, sia delle proprietà chimico fisiche interne, che comportamentali, che accomuna tutti gli organismi viventi, per i quali tale meccanismo deve mantenersi nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, attraverso precisi meccanismi auto-regolatori. Ciò significa che noi tendiamo a mantenere un equilibrio fisico anche quando variano le condizioni esterne. Talvolta il corpo fatica ad adattarsi ad alcune condizioni esterne e quindi manifesta dei sintomi che sono appunto le malattie. Per farla breve quando stiamo bene tutti i nostri processi fisici, psico affettivi e relazionali sono in equilibrio, quando viene a mancare questo equilibrio ci ammaliamo.
Mi rendo conto che ci stiamo addentrando in un terreno molto complicato, che oltretutto non mi compete completamente, ma vorrei che teneste presente quello che vi ho appena detto per tornare al nostro punto di partenza. Immaginate di avere un problema fisico e naturalmente volete risolverlo. Cosa fate? Andate dal medico che vi osserva, fisicamente, vi ascolta e, in base agli studi fatti e alla sua esperienza dichiara che avete una certa malattia fisica e vi prescrive una medicina che potremo definire allopatica. Medicina Allopatica (dal greco ἄλλος, diverso, e πάθος, sofferenza) significa utilizzare principi farmacologici e azioni di cura contrari a quelli che hanno provocato la malattia e volti a contrastarne i sintomi. Questo concetto è alla base della medicina tradizionale occidentale, legato alla presenza di una malattia che produce dei sintomi, più o meno importanti, che vogliamo eliminare attraverso l’assunzione di rimedi chimici o naturali per tornare appunto all’equilibrio. In questo senso anche la medicina omeopatica è considerata allopatica perché si occupa di trovare rimedi per contrastare i sintomi di una malattia o la malattia stessa. Abbiamo già accennato prima che la malattia è la perdita dell’omeostasi e quindi non dobbiamo andare a considerare solo l’aspetto fisico.
Quando ci prendiamo cura di noi stessi da tutti questi punti di vista stiamo facendo un lavoro Olistico. Il termine olistico proviene dal greco όλος, olos, che sta per “totalità”. La ricerca della salute è orientata alla persona e non alla malattia, alla causa e non al sintomo, al sistema e non all’organo, al riequilibrio invece che alla cura, stimolando il naturale processo di auto-guarigione del corpo. In questo processo l’auto-consapevolezza è molto importante. Quando ci si trova in una situazione di disequilibrio è necessario capire che cosa l’ha generata in modo da poter attuare tutte le strategie necessarie a tornare in equilibrio. Significa che dobbiamo affrontare la malattia dal punto di vista dei rimedi ma che assolutamente dobbiamo chiarire quali sono i fattori che hanno provocato questa trasformazione e agire a tutti i livelli ossia psico fisico spirituale. Devo chiedermi se vivo in un ambiente salutare, se i rapporti con le persone che mi circondano sono salutari, se il lavoro che faccio è quello che mi soddisfa e via dicendo. Naturalmente maggiore è il sintomo maggiore sarà il disequilibrio e per un disequilibrio di lieve entità non cambierò completamente tutte le mie abitudini.
Inoltre non sto sostenendo che non si deve più andare dal medico, che le medicine non servono o altro anzi sto dicendo che affrontare una malattia, anche un semplice raffreddore da un punto di vista olistico, mi aiuterà a riportare l’equilibrio più in fretta e a mantenerlo più a lungo. Questo perché non mi sarò limitato a prendere un rimedio sperando nell’effetto desiderato effetto ma perché mi sarò mosso in più direzioni cercando anche di cambiare quegli atteggiamenti o quelle abitudini sbagliate che avevano alterato la mia salute. Mi hanno sempre inquietato le pubblicità di certi farmaci anti influenzali che dichiarano che con la loro assunzione non dovremo rinunciare a niente. Se abbiamo preso l’influenza, forse avevamo bisogno di un po’ di riposo, forse siamo in un periodo in cui dobbiamo dedicare un po’ di cura anche al corpo o allo spirito. Abbiamo bisogno di fermarci e quindi non ci limiteremo a combattere i sintomi ma staremo a casa, ci faremo una tisana calda e riposeremo se ne abbiamo la necessità. Permettetemi di fare ancora un esempio. Immaginate di aver ricevuto una bolletta dell’energia elettrica molto elevata, il rimedio più immediato per abbassare il conto è quello di limitare al minimo indispensabile l’utilizzo degli apparecchi elettroni e delle luci. Certamente nel breve periodo potreste avere un lieve calo del saldo ma se avete necessità di utilizzarli la bolletta successiva sarà nuovamente elevata. Che fate? La soluzione migliore sarebbe sostituire nel tempo tutte le apparecchiature elettroniche e le luci con dispositivi a basso consumo energetico e utilizzarli solo se strettamente necessari preferendo quelli a energia meccanica. Come potete immaginare la bolletta è la malattia, la medicina allopatica consiglia di spegnere le luci mentre la medicina olistica consiglia di usare luci che consumino di meno e se necessario cambiare qualche abitudine per risparmiare un pò di energia. Questo implica cambiare se stessi e modificare l’ambiente in cui viviamo.
Quindi concludendo se avete ingoiato un rospo perché avete litigato con una persona cara che vi ha detto qualcosa di spiacevole e avete mal di stomaco, potete curarvi con gli antiacidi ma fino a quando non vi riconcilierete con quella persona non riuscirete a tornare in equilibrio. Sputate il rospo se volete vivere con il vostro Principe.